LE PREGHIERE

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Padre Nostro – Ave Maria – Gloria al Padre – Credo

luisa piccarreta - la piccola figlia della divina volontà

Atto preventivo nella Divina Volontà
Offerta del Mattino nella Divina Volontà

O Cuore Immacolato di Maria, Madre e Regina della Divina Volontà, io ti supplico, per i meriti infiniti del Sacro Cuore di Gesù, e per le grazie che Dio ti ha concesso fin dalla tua Immacolata Concezione, la grazia di non peccare mai più.

Sacratissimo Cuore di Gesù, Io sono un povero e indegno peccatore e ti chiedo la grazia di permettere a tua Madre ed a Luisa di formare in me gli atti divini che hai ottenuto per me e per tutti. Questi atti sono i più preziosi di tutti, perché essi portano il potere eterno del tuo Fiat e attendono il mio “Sì, sia fatta la tua Volontà” (Fiat Voluntas Tua).

Perciò vi supplico, Gesù, Maria e Luisa, di accompagnarmi ora mentre prego:

Io sono nulla e Dio è tutto, vieni Divina Volontà a regnare in me. Vieni Padre celeste, a battere nel mio cuore e a muoverti nella mia volontà; vieni adorato Figlio, a fluire nel mio sangue ed a pensare nel mio intelletto; vieni Spirito Santo, a respirare nei miei polmoni e a ricordare nella mia memoria.

Io mi fondo nella Divina Volontà e metto il mio Ti amo, Ti adoro e Ti benedico Dio, nei Fiat della Creazione. Con il mio Ti amo la mia anima si biloca nella creazione dei cieli e della terra; Ti amo nelle stelle, nel sole, nella luna e nei cieli; Ti amo nella terra, nelle acque e in ogni creatura vivente che mio Padre ha creato per amore di me, affinché io possa ricambiare amore per amore.

Ora entro nella Santissima Umanità di Gesù, che abbraccia tutti gli umani. Metto il mio Ti adoro, Gesù, in ogni tuo respiro, battito di cuore, pensiero, parola e passo. Ti adoro nei sermoni della tua vita pubblica nei miracoli che hai compiuto, nei Sacramenti che hai istituito e nelle più intime fibre del tuo Cuore.

Ti benedico, Gesù, in ogni tua lacrima, in ogni colpo, ferita, spina e in ogni goccia di Sangue che ha diffuso luce per la vita di ogni essere umano. Ti benedico in tutte le tue preghiere, riparazioni, offerte, e in ognuno degli atti interiori e delle pene che hai sofferto fino all’ultimo alito sulla Croce. Io unisco la tua Vita e tutti i Tuoi atti, Gesù, al mio Ti amo, Ti adoro e Ti benedico.

Ora entro negli atti di mia Madre Maria e di Luisa. Metto il mio Grazie in ogni pensiero, parola ed azione di Maria e di Luisa. Grazie nelle gioie e nei dolori della Redenzione di Gesù e della Santificazione dello Spirito Santo. Fuso in questi atti, faccio fluire il mio Ti amo e Ti benedico Dio nei rapporti di ogni creatura per riempire i loro atti di luce e di vita: per riempire gli atti di Adamo ed Eva; dei patriarchi e dei profeti; di tutte le anime del passato, del presente e del futuro; delle anime sante del purgatorio; degli angeli e dei santi.

Ora faccio miei questi atti, e li offro a Te, mio tenero e amorevole Padre. Possano essi aumentare la gloria dei tuoi figli, e possano glorificare, soddisfare e onorare Te per conto loro.

Ora incominciamo il nostro giorno con i nostri Atti Divini fusi insieme. Grazie Santissima Trinità per avermi permesso di unirmi a Te per mezzo della preghiera nel Tuo operato eterno. Venga il Tuo Regno e sia fatta la Tua Volontà in terra come in Cielo. Fiat

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La pratica dei primi sabati del mese
Preghiere dell´Angelo

«Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano». 

«Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, io Ti adoro profondamente e Ti offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi ed indifferenze con cui Egli stesso ê offeso. E per i meriti infiniti dei Suo Cuore Santissimo e dei Cuore Immacolato di Maria, Ti domando la conversione dei poveri peccatori».


Preghiere della Madonna

Suor Lucia nella 4ª Memoria scrive, come la Madonna il13 luglio del 1917 abbia raccomandato:

«Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: o Gesù, è per Vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria!»

Nella stessa apparizione la Madonna disse:
«Quando recitate la corona del rosario, dite dopo ogni decina: Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell´inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia»

 

CONSACRAZIONE A SAN MICHELE ARCANGELO E ALLE LEGIONI ANGELICHE

Principe nobilissimo delle Gerarchie angeliche, valoroso guerriero dell’Altissimo, amatore zelante della gloria del Signore, terrore degli angeli ribelli, amore e delizia di tutti gli angeli giusti, mio dilettissimo Arcangelo San Michele, poiché io desidero di essere contato nel numero dei devoti e dei tuoi servi, oggi io come tale mi offro, mi dono e mi consacro a te, e pongo me stesso, la mia famiglia e quanto mi appartiene sotto la tua potentissima protezione.

E’ piccola l’offerta della mia servitù, poiché sono un miserabile, peccatore. Ma tu gradisci l’affetto del mio cuore. Ricordati inoltre che se da oggi in avanti sono sotto il tuo patrocinio, tu devi assistermi in tutta la  mia vita e procurarmi il perdono dei miei molti e gravi peccati, la grazia di amare di cuore il mio Dio, il mio caro Salvatore Gesù e la mia dolce Madre Maria, ed impetrarmi quegli aiuti che mi sono necessari per arrivare alla corona della gloria. Difendimi sempre dai nemici dell’anima mia specialmente nel punto estremo della mia vita.

Vieni, allora, o Principe gloriosissimo, ed assistimi nell’ultima lotta. Con la tua arma potente respingi lontano da me nell’abisso dell’inferno quell’angelo prevaricatore e superbo che un giorno hai prostrato nel combattimento in cielo. Amen.

CONSACRAZIONE SOLENNE ALLA SS. TRINITA’:

O Santissima Trinità Divina, nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo.
Io, creatura delle tue onnipotenti mani, tuo figlio come tu mi definisci anche nella mia indegnità,
mi consacro totalmente a Te per le mani di Maria SS.
E proprio a Lei che tu scegliesti come Madre del nostro Redentore,
e che amasti sin dalle origini, dandola a noi come madre,
io La imploro di porgerTi questa mia Consacrazione.
Accogli, o Trinità d’infinito amore, il mio cuore, i miei sentimenti, i miei pensieri e tutto me stesso.
Accogli o provvida Trinità le nostre quotidiane necessità.
Accogli o Trinità Divina tutti i miei dolori e sorreggimi nelle avversità. Perdonami, o Trinità misericordiosa: perdona i miei errori, le mie mancanze, le mie incapacità. Liberami dalle catene del peccato e guida la mia mente nella battaglia contro il diavolo. Io mi affido completamente a Te, Santissima Trinità, per fare la Tua volontà.
Grazie, o Signore, perché sempre ci ascolti e sempre ci assisti.
Amen.

1 PADRE NOSTRO, 1 AVE MARIA, 1 GLORIA AL PADRE.

CONSACRAZIONE AL SACRO CORE DI GESÚ

 

 

Sacro Cuore del mio adorato Gesù,
sorgente di Misericordia Infinita,
ricevi in questo giorno l’affidamento totale del mio essere.
Prendi la mia vita, la offro a Te.
Il Tuo Sacro Cuore, sia sorgente di grazie,
non solo per me, ma per tutta l’umanità, che
in questo momento, assieme a me, affido alla Tua protezione.

Ti affido il mio cuore, perché ami solo Te,
Ti affido la mia vista affinché io veda il tuo Amore ovunque,
Ti affido i miei orecchi affinché ascoltino il Tuo palpitare,
Ti affido il mio pensiero affinché,  sotto la Tua protezione,
sia un costante inno di adorazione,
Ti affido le mie mani ed i miei piedi, perché siano a Tua somiglianza,
benedizione per i miei fratelli e per le mie sorelle.  

Sacro Cuore del mio adorato Gesù,
oggi ti accetto come mio rifugio in ogni momento
di angoscia e di tribolazione,
Ti accetto come protettore e custode della mia vita,
soprattutto nei momenti di tentazione.

Sacro Cuore del mio adorato Gesù,
da oggi mi consegno totalmente a Te.
Ti prego di proteggermi in questa vita,
affinché niente e nessuno mi separi da Te.
Sorgente infinita di Misericordia, prendi possesso del mio essere
ed io in cambio prometto di amarti e faccio proposito di non offenderti più.

Accogli Ti prego questa mia consacrazione a Te,
e da questo momento considerami di Tua proprietà.

 

Amen.

 

 

 

 

CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA SANTISSIMA

 

Io………… mi affido o Madre, alla Tua protezione e alla tua guida;  non voglio camminare da solo(a) in mezzo alla tempesta di questo mondo.  Mi presento davanti a Te a mani vuote, Madre del Divino Amore,
ma con il cuore colmo d’amore e di speranza nella Tua intercessione.
Ti prego di insegnarmi ad amare la Santissima Trinità con il Tuo stesso Amore, cosicché non sia indifferente ai Loro appelli, né indifferente all’umanità.
Prendi la mia mente, il mio pensiero, la mia parte cosciente ed incosciente, il mio cuore, i miei desideri, le mie aspettative, ed unifica il mio essere nella Volontà Trinitaria, come lo facesti Tu, di modo che la Parola di Tuo Figlio non cada su un terreno arido.
Madre, unito(a) alla Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, sanguinante e disprezzato, in questo momento di oscurità, elevo a Te la mia voce supplicante, affinché la discordia tra gli uomini ed i popoli sia annichilita dal Tuo Amore Materno.
 MADRE SANTISSIMA, OGGI TI CONSACRO SOLENNEMENTE TUTTA LA MIA VITA, FIN DALLA MIA NASCITA.
FACENDO PIENO USO DELLA MIA LIBERTÀ, RIFIUTO IL DEMONIO E LE SUE MACCHINAZIONI E MI AFFIDO AL TUO CUORE IMMACOLATO. PRENDIMI PER MANO FIN DA QUESTO MOMENTO E NELL’ORA DELLA MIA MORTE PRESENTAMI DAVANTI AL TUO DIVIN FIGLIO.
Permetti, Madre di Bontà, che questa mia consacrazione sia portata per mano degli Angeli ad ogni cuore, affinché si ripeta all’infinito
in ogni essere umano.

 

Amen.

L’ARMATURA DEL CRISTIANO

Nel brano di Ef 6:10-17 Paolo ci invita a rivestirci della completa armatura che Dio offre ai propri figli per combattere contro l’inganno e la seduzione del peccato. L’apostolo ricorda che la lotta da sostenere è prevalentemente interiore contro le tentazioni subdole e sottili di Satana, che fa leva sul nostro orgoglio, sulle nostre piccole debolezze, sui momenti di incertezza e di scoraggiamento, per sferrare il suo attacco.

Dio però rassicura ed incoraggia i Suoi figli: tali attacchi non potranno mai essere vincenti se affrontati con le Sue armi. Equipaggiati in maniera adeguata potremo, infatti, affrontare con successo anche il combattimento più aspro. È fondamentale allora analizzare una per una le varie componenti di tale armatura ed essere certi di averle sempre con noi.

LA CINTURA DELLA VERITÀ

Iniziamo allora a porre intorno ai lombi la cintura della verità. La cintura è quella parte dell’equipaggiamento che cinge e sostiene tutte le altre. Il cristiano è invitato ad edificare e sostenere la propria vita spirituale sulla verità. Possiamo avere ogni buona qualità e virtù ed essere impegnati nelle opere meritorie più eccelse, ma se la verità del Signore non dirige i nostri passi saremo, anche nostro malgrado, facili prede del Diavolo.

“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8:32): questa è la promessa rincuorante di Gesù a chi desidera seguirLo. Davanti allo scetticismo del mondo, ben interpretato da Pilato allorché chiese al Signore con rassegnato fatalismo cosa fosse la verità (cfr. Gv 18:38), noi rispondiamo con decisione: LA VERITÀ È LA PAROLA DI DIO (cfr. Gv 17:17), che Gesù incarna nella Sua persona e che ci ha rivelato tramite le Sue parole e le parole dei Suoi apostoli (cfr. Gv 1:17; 14:6;  16:13).

Tale verità è unica, assoluta, immutabile (1Pt 1:24-25). È capace di  ammaestrarci (Ef 4:21), di purificare le anime che ad essa si sottopongono (1Pt 1:22), di produrre nel cuore dell’uomo giustizia e santità (Ef 4:24). In essa si deve camminare con perseveranza (3Gv 4) ed amore (Ef 4:15) dato che essa sarà il metro che Dio userà per giudicare l’operato di ogni uomo (cfr. Rm 2:2; 2Ts 2:12). 

LA CORAZZA DELLA GIUSTIZIA

Le ferite al petto sono quelle più pericolose e quasi sempre mortali. Per questo i soldati proteggevano questa parte del corpo con molta attenzione indossando pesanti corazze di metallo. La protezione più adeguata per il cristiano contro le ferite mortali del peccato è sicuramente la pratica della giustizia divina.

Paolo scrivendo ai Romani esprime il suo rammarico per l’errata attitudine verso la giustizia divina dei suoi fratelli nella carne, gli Ebrei (Rm 10:1-3). L’inconcepibile rifiuto da parte di Israele della giustizia di Dio turbava profondamente l’apostolo. Il sentimento di Paolo è tanto più forte e la sua comprensione tanto più viva in quanto egli ricordava sicuramente lo zelo che lo aveva animato da persecutore della chiesa. Il dramma degli Ebrei è quello di non sottomettersi alla giustizia divina, sostituendola con una loro propria.

L’insegnamento per noi è esplicito e più che mai attuale: non basta avere “zelo” per le cose religiose se tale zelo non è in armonia con quanto espresso da Dio. Non dobbiamo sostituire la nostra giustizia, ossia ciò che noi crediamo essere lecito e buono, a ciò che Dio ha stabilito essere lecito e buono.

Molto spesso, come già affermava il profeta Isaia (cfr. Is 55:8-9), le strade e i pensieri di Dio sono diversi da quelli proposti dall’uomo, e ostinarsi a camminare nelle presunte nostre opere buone ha creato nella stessa Chiesa del Signore divisioni e problemi che sono molto spesso insanabili. È invece necessario sottoporci con umiltà alla giustizia divina riconoscendone l’assoluta efficacia.

L’Evangelo è “la potenza di Dio per la salvezza” dell’uomo (Rm 1:16) che viene giustificato mediante la fede in Cristo Gesù. Ed è proprio la fede, quella fede unica e santa che nasce dall’ascolto della Sua Parola a far sì che la giustizia di Dio si riversi abbondante su coloro che credono rendendoli giusti e santi davanti ai Suoi occhi (cfr. Rm 3:21-26).

I CALZARI DELLA PRONTEZZA

Per sostenere vittoriosamente lo scontro con il peccato è necessario avere calzari che diano allo stesso tempo stabilità assoluta e capacità di muoversi con estrema velocità. Solo il Vangelo può offrire contemporaneamente stabilità e prontezza. Il suo studio serio e continuo fornisce infatti al soldato di Cristo la necessaria stabilità (1Cor 15:58). Una volta raggiunta la stabilità, questa si traduce nel desiderio di far conoscere il Vangelo a coloro attorno a noi.

La Scrittura parla dei “piedi” di coloro che annunciano la buona novella, ad intendere la sollecitudine di chi desidera portare il messaggio di Gesù agli altri  (Rm 10:15). Il cristiano pigro, il cristiano “pantofolaio”, il cristiano che crede di esaurire le proprie responsabilità esclusivamente frequentando le riunioni della chiesa, il cristiano che non avverte la necessità di gridare dai tetti quanto ha ricevuto da Dio (cfr. Mt 10:27), il cristiano che scarica sulle spalle del predicatore o di altri fratelli i suoi precisi compiti, ebbene questo cristiano ha capito molto poco del messaggio di Gesù.

Chi veramente afferra il senso di tale annuncio non può tirarsi indietro, né sfuggire alle proprie responsabilità di proclamatore del Vangelo della pace”. Eloquente definizione che individua la natura del messaggio di Gesù teso a riappacificare l’uomo con Dio e a donargli, conseguentemente, una tranquillità interiore e una felicità senza uguali (cfr. Gv 14:27; 16:33; Ef 2:14; Col 1:20).

LO SCUDO DELLA FEDE

La fede è condizione irrinunciabile per piacere a Dio (Eb 11:6), ma è anche arma indispensabile per superare le prove e gli ostacoli che il male pone sul nostro cammino. Paolo inserisce nel testo un “soprattutto” che la dice lunga sull’importanza di questa arma di difesa capace veramente di farci superare qualsiasi momento di smarrimento e di tristezza (cfr. Rm 8:28; Gc 1:1-4)

Satana farà di tutto per farci cadere, userà ogni sorta di inganno e di artificio. Le sue frecce sono “infuocate”, cioè estremamente pericolose ed efficaci e se non ci proteggeremo adeguatamente esse penetreranno profondamente nel nostro animo ferendolo mortalmente. Armato, come i legionari, del grande scudo rettangolare della fede, il cristiano non avrà nulla da temere, e quando le frecce coperte di pece e di resina gli sibileranno accanto infuocate egli potrà spegnerle e renderle innocue con la potenza che il Signore gli dona tramite la fede. “La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” (Rm 10:17): prendere lo scudo della fede significa allora volgere il nostro orecchio attento alla Parola di Dio, significa aderire con tutta la nostra volontà al Suo insegnamento. Non può esservi fede senza l’adeguata conoscenza della Parola, né tanto meno può esservi comunione con Cristo. È uno dei luoghi comuni più diffusi affermare che l’importante è avere una fede qualsiasi, credere in qualche cosa. Ma la religiosità che prescinde dalla Parola di Gesù è vuota, illusoria ed ingannevole e non potrà mai resistere allo scontro con Satana. Paolo scrive agli Efesini che vi è una sola fede (Ef 4:4-6), dunque un solo scudo capace di difenderci contro le frecce di Satana, uno scudo che non deve essere barattato o svenduto per i nostri interessi, ma che al contrario va custodito gelosamente.

L’ELMO DELLA SALVEZZA

Prendere l’elmo della salvezza significa proprio custodire, proteggere e rinforzare la nostra fede mediante la speranza che Cristo ha posto nei nostri cuori: “Ma noi, poiché siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore e preso per elmo la speranza della salvezza” (1Ts 5:11). La salvezza è il fine ultimo della nostra fede: “ottenendo il compimento della vostra fede, la salvezza delle anime” (1Pt 1:9). Tale grandioso obiettivo se da un lato sprona la nostra lotta (“ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell’anima”: Eb 10:39), dall’altro alimenta la fiducia che il Signore manterrà le sue preziose promesse.

Lo scrittore della lettera agli Ebrei paragona la speranza della salvezza ad un’ancora che mantiene la nostra vita sicura e ferma (cfr. Eb 6:19). La speranza del cristiano poggia sulla certezza della fede. Non è un’emozione vaga ed instabile ma un sentimento che poggia su una concreta aspettazione “nella speranza della vita eterna, promessa prima di tutte le età da Dio, che non può mentire” (Tt 1:2; Gal 5:5; Col 1:23, 27; 2Ts 2:16; 1Tm 1:1; 4:10). La speranza è dunque componente irrinunciabile della nostra fede; essa garantisce contro ogni possibile sfiducia riguardo al successo finale, divenendo, per di più, oggetto del nostro vanto se riteniamo ferma fino alla fine la franchezza e il vanto della speranza” (Eb 3:6).

 

LA SPADA DELLO SPIRITO

 

Dopo aver passato in rassegna tutto l’armamentario atto alla difesa, la Scrittura ci invita, ora, ad armarci per essere pronti a nostra volta a contrattaccare e sconfiggere il nostro avversario. L’arma più preziosa e valida che il Signore pone nelle nostre mani è la Sua Parola, che ci viene fornita dallo Spirito Santo ed esprime tutta la Sua potenza. Essa è l’unico mezzo attraverso cui oggi lo Spirito di Dio si manifesta ed opera efficacemente (Eb 4:12). Una potenza ed una forza incredibili capaci di mettere a nudo i nostri sentimenti più nascosti e sconfiggere gli avversari più potenti.

Ricercare “altri modi” in cui lo Spirito di Dio oggi, a detta di alcuni, dovrebbe esprimersi significa in realtà non avere fiducia nelle parole e negli esempi lasciati da Gesù. Egli stesso per primo, infatti, ha mostrato nel deserto la grande efficacia della Parola scritta sconfiggendo con essa Satana (cfr. Mt 4: 4,7,10). Satana vorrebbe disarmarci, renderci cioè ignoranti e farci perire come già fece col popolo di Israele (Os 4:6). L’ignoranza è dunque il nemico mortale del popolo di Dio, la condizione che ci pone inermi ed incapaci di reagire davanti a Satana. Solo se ci lasceremo insegnare, convincere, correggere istruire nella giustizia dalla santa Parola di Dio saremo completi, perfettamente forniti per compiere ogni buona opera e per sconfiggere il male che è intorno a noi (cfr. 2Tm 3:16-17).

CONCLUSIONE

Tutte le armi che compongono l’armatura del Signore (verità, prontezza che dà il Vangelo, fede, speranza della salvezza, insegnamento divino) saranno tuttavia inefficaci se non accompagnate dalla preghiera fervente ed incessante. Questa è condizione indispensabile che realizza la vera e profonda comunione con Dio. Il cristiano che non chiederà il soccorso divino, che non pregherà con un cuore sottomesso ed entusiasta non potrà avere nessuna speranza di vittoria contro il peccato. La preghiera è la nostra risorsa preziosa che permette l’uso vittorioso delle armi di Dio. Attraverso di lei possiamo esternare i sentimenti più segreti che si agitano in noi e trovare in Dio comprensione, pazienza, consolazione.

I cristiani devono rivolgersi a Dio con ogni sorta di preghiera, devono applicarsi ad essa in ogni tempo, facendo della perseveranza la compagna della loro vita. Pregare è essenziale per rinnovare la comunione con Dio e con lo Spirito, per trovare nuove energie capaci di lenire le ferite inferteci dal male e per ritrovare l’entusiasmo necessario per camminare con fede nelle vie del Signore.

Che Dio ci aiuti ad armarci della completa armatura che Egli ci dona e a fare della preghiera lo strumento vincente per arrivare alla vittoria finale.

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su walter

Blogger e Web Designer

Nel 2012 sono stato a Medjugorje dove è avvenuta la mia fulminante conversione grazie a segni divini avvenuti durante tutto il pellegrinaggio. Nel corso degli anni grazie a determinate figure come la Valtorta, Piccarreta, Padre Pio e tanti altri ho compreso e conosciuto realtà divine che non avrei mai pensato di poter toccare con mano, attraverso le quali Dio mi ha parlato accogliendo questo blog, testimonianza e iniziative e favore di quella meravigliosa attesa e progetto che si sta compiendo, il ritorno di Gesù Cristo in potenza e Gloria. Leggi la mia testimonianza…

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