SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE
In questo mese vi presento la figura di santa Margherita Maria Alacoque. Una suora dell’Ordine della Visitazione (fondato da San Francesco di Sales e da Santa Giovanna de Chantal) vissuta in Francia dal 1647 al 1690. Morì all’età di 43 anni, dopo aver vissuto per 19 anni nello stesso monastero di Paray-le-Monial, dove ebbe lo straordinario privilegio delle rivelazioni di Gesù, che parlava con lei Cuore a cuore.
Per molti cristiani, con una certa cultura religiosa e soprattutto con una buona frequenza alla chiesa, il nome di santa Margherita Maria Alacoque richiama subito la devozione al Sacro Cuore, e in particolare la novena in suo onore dei primi venerdì del mese.
Soprattutto a questa santa infatti (e a San Claudio de la Colombiere, che ne fu il primo apostolo) si deve la diffusione della devozione al Sacro Cuore nel passato. Oggi (o per lo meno in questi ultimi decenni), sembra una devozione in calo o addirittura in crisi. Si afferma che non ha più la forza di attrazione spirituale sui fedeli “moderni”, figli della rivoluzione telematica. Sembra inoltre che il suo richiamo e lo stesso contenuto siano trascurati, snobbati quanto non addirittura criticati più o meno apertamente. Per qualcuno di questi critici parlare della devozione al Sacro Cuore è uguale a gettare olio sul fuoco di un certo cristianesimo imbevuto di sentimentalismo esagerato, di devozionalismo al confine con la magia e di un certo utilitarismo spirituale un po’ sospetto (vedi la “Grande Promessa” fatta dal Sacro Cuore alla Santa). Affermano che la vita spirituale, fondata su questa devozione sembra in forte commistione con quel mondo problematico ed enigmatico che sono le emozioni umane.
Che cosa dire di queste critiche e sospetti? Tutto esagerato e senza fondamento? Non direi. Purtroppo il testo delle “Promesse” fu molto semplificato, ridotto a brevi formule, senza spiegazioni teologiche e staccate dal contesto storico. Talvolta furono pubblicizzate in forma di slogan, venendo così recepite (erroneamente) come semplici e facili ricette di vita eterna, a basso prezzo, destinate ad ottenere le grazie e la grazia per eccellenza (la salvezza eterna) a colpo sicuro. “Si fanno sperare risultati prodigiosi senza sottolineare le impegnative condizioni richieste da Cristo stesso. L’imprecisione teologica poi, in cui è stata lasciata per qualche tempo da alcuni la vera natura del culto al Cuore di Cristo, permette ai più di credere che tutto si riduce ad un sentimentalismo facile o tutt’al più ad alcune pratiche esteriori.
Il culto al Sacro Cuore invece è un’autentica scuola di santità, esige una profonda rieducazione del cuore, suppone una riforma dei sentimenti, mettendoli all’unisono con il Cuore del Salvatore” (G. Bettan). Come dire che con questa devozione non si vende o si svende un certo Cristianesimo a basso prezzo, non si offre la salvezza eterna all’interno di un quadro di garantismo spirituale semplicemente fondato su poche ed esteriori pratiche. Qui c’è tutta la ricchezza (e le esigenze) del Vangelo di Cristo.
In convento con l’incarico di custodire… l’asinello della comunità
La vita di Margherita (a 22 anni, ricevendo la Cresima prese anche il nome di Maria) è molto semplice. Nacque in Francia, nel dipartimento della Loira, nel 1647. I genitori erano ferventi cristiani, di buona situazione sociale ed economica. Fin dall’infanzia la piccola Margherita è favorita da particolari grazie. Cresce tra un ardente fervore che la spinge sempre più fortemente verso Dio, fino all’offerta totale di sé. Mostrò sempre una vivace attrazione verso la preghiera, il ritiro ed il silenzio, nonostante la sua indole vivacissima. Mostrava un grande amore all’Eucarestia, una grande sensibilità ed interessamento verso poveri e sofferenti. Non le mancarono certo le difficoltà.
A soli otto anni perse il padre. Venne a trovarsi così insieme alla mamma, alle dipendenze di alcuni parenti egoisti ed esosi. Questi continui e molteplici maltrattamenti procurarono loro grandi sofferenze. Margherita sopportava tutto con pazienza ed in atteggiamento di rispetto e benevolenza verso i persecutori suoi e della mamma. Crescendo anche lei conobbe le attrattive della società in cui cresceva e che la posizione economica le permetteva, quali feste, ricevimenti, bei vestiti. Tutte cose normali per una ragazza. I parenti stretti poi facevano anche proposte concrete di matrimonio. Una prospettiva che, all’inizio, a Margherita non dispiaceva. Ma dopo un po’ di esitazione rifiutò decisamente e irreversibilmente, affermando di volersi fare religiosa. Entrò infatti nell’Ordine della Visitazione a 24 anni, nel monastero di Paray-le-Monial. Qui visse 19 anni fino alla morte.
Il noviziato di Margherita non fu per niente facile, nonostante i privilegi mistici da parte di Dio. Lei era diventata un’attenta discepola di Cristo, fattosi suo diretto Maestro, attraverso l’alto grado di contemplazione cui era arrivata. La superiora e la comunità capivano e non capivano queste grazie mistiche. Saranno solo l’obbedienza, l’umiltà e l’indiscussa sottomissione di Margherita a vincere ogni esitazione e ad essere così ammessa alla professione religiosa (1672). Ma le difficoltà non finirono lo stesso. La superiora e le consorelle la sottoposero (speriamo a fin di bene!) a molteplici prove… insomma volevano vederci chiaro nelle estasi e nelle grazie soprannaturali di cui quella consorella veniva gratificata dall’Alto, senza apparenti grandi meriti (pensavano).
La consideravano insomma una visionaria. Ecco il rimedio. Un incarico terra terra: custodire… un intraprendente asinello, in dotazione alla comunità… perché non allargasse troppo gli orizzonti del suo pascolo. Per Suor Margherita il disagio cresceva, e questo non certo per l’asinello da custodire, ma per la diffidenza della superiora e consorelle, e perché non poteva risvegliare nel mondo, come le aveva ordinato Gesù in una delle visioni, la memoria del suo grande amore per l’umanità attraverso il culto del Sacro Cuore. Difficoltà fatta presente dall’interessata. Ed ecco la promessa e la soluzione del problema: Gesù stesso le promise l’arrivo (1975) del “Suo servo fedele e perfetto amico” nella persona del gesuita Claudio de la Colombiere, che diventerà il suo direttore spirituale (sarà poi santo).
“Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini…”
Padre de la Colombiere credette alle visioni di Suor Margherita. Purtroppo rimase solo un anno, poi ricevette un altro incarico. Morirà, dopo molte sofferenze, nel 1682. Suor Margherita (che l’aveva rivisto prima della morte), dirà di non aver pregato per lui, alla notizia del decesso: “È lui che deve pregare per noi, perché si trova in Paradiso; il Sacro Cuore l’ha reso molto potente in cielo”.
Il messaggio centrale che Suor Margherita ricevette nelle rivelazioni di Gesù si possono sintetizzare in alcune parole dirette: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini… però la maggior parte di essi ricambia con ingratitudine, irriverenza verso il SS. Sacramento, sacrilegi”. Nelle varie apparizioni a Suor Margherita e tramite lei al mondo intero, il messaggio si concentra sempre sul fatto che “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio”; Cristo presentava il proprio Cuore come simbolo del suo Amore infinito per l’umanità, chiedendone un particolare culto, oltre ad una vita coerente, naturalmente. Il Cristo assicurava i suoi tesori di misericordia attraverso il culto al suo Sacro Cuore e all’Eucarestia, da ricevere frequentemente. Chiedeva infine la partecipazione alla riparazione delle offese fatte a Dio.
Ma è specialmente quella che viene detta la “Grande Promessa” il messaggio più conosciuto tra il popolo cristiano (e che ha suscitato anche più critiche, di cui parlavo all’inizio). È la famosa promessa della salvezza finale se si fa la Comunione nei primi nove venerdì consecutivi, di ogni mese. Santa Margherita scrisse il contenuto della Rivelazione: “Io ti prometto nella eccessiva misericordia del mio Cuore, che il mio amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno per nove primi venerdì del mese consecutivi, la grazia della penitenza finale, non morranno nella mia disgrazia né senza ricevere i sacramenti…”. È una promessa formidabile, sembra quasi una sicura polizza sulla vita… eterna.
Comunque non c’è e non ci può essere niente di magico o di automatico. Sappiamo dall’insieme della Rivelazione che ogni dono di Dio all’uomo, ogni grazia sua presuppone sempre la risposta dell’uomo, della sua vita coerente, nell’obbedienza alla volontà di Dio espressa nei suoi Comandamenti. Le promesse di Dio, e anche questa fatta da Gesù a santa Margherita Alacoque, sono inseparabili dalle divine esigenze, soprattutto dalla conformità alla volontà di Dio nella propria vita quotidiana, dalla totale adesione a Lui e alla sua Parola, dal prendere la propria croce quotidiana e portarla (magari qualche volta trascinarla) dietro a Cristo.
La devozione al Cuore di Gesù significa una devozione fatta di unione a Lui, di appartenenza a Lui, di identificazione con Lui. Significa una risposta di amore quotidiano, anche a caro prezzo. Altro che sentimentalismo pseudo spirituale.
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CHE COS’È LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE?
“Con la spiritualità del Cuore di Gesù giungerai alla più alta santità”.
Santa Margherita Maria
“Nella devozione al Sacro Cuore è racchiuso il compendio di tutta la religione cattolica”.
Pio XI, 1928 “Nel Cuore di Gesù possiamo ammirare, per così dire, la sintesi di tutto il mistero della nostra redenzione… la professione pratica di tutto il cristianesimo”.
Pio XII, 1956 “Il fine del culto al Sacro Cuore, infatti, è di accendere e far crescere in te l’amore per Gesù e di riparare le ingiurie che gli vengono arrecate. In tal modo sei condotto al centro della rivelazione cristiana che consiste nell’amore, il quale è alla base dell’Incarnazione della vita, della dottrina e del sacrificio di Gesù…
Non si tratta quindi di un complesso di pie pratiche, poiché questa devozione si fonda sulla rivelazione e ha un profondo contenuto teologico”. (F. Bersini)
PREGHIERE
Preghiera a Santa Margherita Maria Alacoque
O Santa Margherita Maria Alacoque,
Tu che fosti scelta da Dio per rivelare al mondo
la divina bellezza del Cuore di Gesù,
la sua bontà infinita, la sua misericordia senza limiti,
la sua luce radiosa; fa’ che anche noi, come te,
possiamo poggiare la nostra vita sul suo cuore.
Cuore di Gesù,
riversa l’abbondanza del tuo amore
sui peccatori perché tornino a te,
sui credenti perché vivano di te,
sui missionari perché testimonino te,
sui malati perché guariscano in te,
sui moribondi perché si abbandonino a te.
Dammi un cuore buono,
sincero e disponibile,
capace di amare e di soffrire,
di perdonare e di gioire,
di vivere ogni momento della vita
come un grandioso dono
del tuo amore infinito.
Cuore di Gesù,
sorgente di Carità, di Pace,
di Verità, di Speranza,
confido in te, mi affido a te.
Santa Margherita Maria Alacoque,
prega per noi!
ATTO DI CONSACRAZIONE AL SACRO CUORE DI GESU’
(di Santa Margherita Maria Alacoque)
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Paliotto d’Altare raffigurante il Sacro Cuore. Parma-Monastero delle Carmelitane Scalze |
Novena a Santa Margherita Alacoque
7 – 15 Ottobre
Ripetere per intero per tutti i nove giorni
I. Per quella pietà singolarissima che fin dalla età la più tenera formò sempre la vostra delizia, e per cui, di nove anni non ancor compiti, foste riputata meritevole di partecipare alla mensa degli Angioli nella santissima comunione, ottenete a noi tutti, o ammirabile Margherita, che facendo noi pure costantemente unica nostra delizia la pietà la più soda, meritiamo sempre più frequenti e più consolanti le visite della grazia divina nei nostri cuori, e la effettiva partecipazione all’ angelica mensa, per cui si diventa una sola cosa col nostro Signor Gesù Cristo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
II. Per quella divozione tenerissima che voi professaste mai sempre alla vera arbitra d’ogni grazia, la santa vergin Maria, la quale, con aperti prodigi, vi rimontò della vostra affeziono, facendovi passare improvvisamente dalle infermità le più gravi alla sanità la più florida, appena venne da voi invocata, impetrate a noi tutti, o ammirabile Margherita, che professando noi pure costantemente la divozione la più affettuosa a questa comun nostra Madre e universale Avvocata, meritiamo di essere da lei graziati dei più distinti favori in ogni nostra necessità così spirituale come temporale.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
III. Per quella pazienza sempre tranquilla con cui tolleraste mai sempre oni disagio, ogni spregio, ogni dolore, e specialmente i continui maltrattamenti dei vostri stessi domestici, che sotto il vano pretesto di tutelar gli interessi della vostra inferma genitrice, cui voi prestaste mai sempre colla più affettuosa sollecitudine, i più importanti servigi, non vi pascevano che di amarezze, negandovi perfino il necessario al vostro quotidiano sostentamento, impetrato a noi tutti, o ammirabile Margherita, che noi pure costantemente tolleriamo colla rassegnazione la più inalterabile qualunque spregio, qualunque disgusto ci possa esser recato, così dalla indiscrozione e dal falso zelo dei nostri famigliari, come dalla crudeltà, o dalla perfidia dei nostri più aperti nemici.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
IV. Per quella magnanimità veramente eroica con cui, rigettando mai sempre le offerte le più lusinghiere delle nozze le più vantaggiose, preferiste ad ogni agio del secolo la vita penitente del chiostro, e, per meglio serbarvi fedele al divin vostro Sposo, cui vi eravate dai primi anni già consacrata con voto, sceglieste fra i molti quell’Ordine in cui vi diventasse più doveroso il rinnegamento continuo d’ogni vostra individuale inclinazione, qual è per le sue speciali costituzioni il Salesiano Istituto, ottenete a noi tutti, o ammirabile Margherita, che, disprezzando noi pure costantemente le vane fortune del mondo, non cerchiamo mai altro bene che la unione la più stretta col nostro Dio, in cui solo si può ritrovare la vera e perfetta felicità, e perciò riuardiamo mai sempre qual nostro preciso dovere il sincero e costante esercizio della evangelica mortificazione, la quale è quell’unica scala che può elevarci alla gloria, cui solo deve aspirare qualunque vero cristiano.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
V. Per quei privilegi veramente specialissirni con cui vi volle distinguere il divin vostro Sposo, rendendo a Voi sensibilmente visibile il suo amorosissimo Cuore, affidando a voi primieramente il nobilissimo incarico di promuoverne in tutti i fedeli il decorosissimo culto, e rendendovi in breve trionfatrice di quanti ostacoli si frapposero al compimento dei divini disegni, unico scopo dei vostri sforzi, impetrate a noi tutti, o ammirabile Margherita, che noi pure, a dispetto di qualsiasi contraddizione, professiamo sempre col massimo impegno una divozione specialissima al Sacro Cuor di Gesù Cristo, fonte non mai esauribie di tutte quante lo grazie, onde, ricopiando in noi stessi quella umiltà e quella mansuetudine che ne sono i distintivi caratteri, meritiamo di partecipare con voi a quello specialissime benedizioni, e temporali e eterne che saran sempre il retaggio dei fedeli imitatori dell’Uomo Dio.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
Inno a Santa Margherita Maria Alacoque
Fida discepola
Del divin Cuore
Perpetua vittima
Di santo amore:
Debole e instabile
Piu d’una foglia,
Ad ogni ostacolo
Io cangio voglia;
Deh, per te, o Vergine
cara a Dio,
Al tuo cuor rendasi
Simile il mio:
Sì mite ed umile
Qual tu l’avesti
Nei di più infausti
E più molesti.
Cuor d’ogni minima
Colpa ognor schivo
E al ben più eroico
Non mai tardivo.
Cuor insensibile
Ad ogni affetto
Men grato, o estraneo
Al tuo Diletto.
Cuor formidabile
Ai regni bui
Perche ognordocile
Ai cenni altrui.
Cuor sempre tenero,
Compassionoso
Con tutti i prossimi
Sempre amoroso:
Cuor sempre fervido
Di santo zelo
Pertrarre ogni ani ma
Sicura al Cielo.
Cuore si impavido,
Si fermo e forte
D’affrontar placido
Anche la morte.
Deh, un cuor si nobile
Si generoso,
Quale a te diedelo
il Divin Sposo,
Pietosa impetrarmi,
O Margherita,
In ogni stadio
Della mia vita.
E pien di giubilo
Per sì bel cuore,
Vivrò struggendomi
Di santo amore.
Sempre famelico
Di nuove pene
Per più congiungermi
Al sommo Bene.
Finché al santissimo
Divin consiglio
Piaccia di togliermi
Da questo esilio,
Per darmi il premio
D’ogni vittoria
Coi Santi e gli Angioli
L’eterna gloria.
Coroncina a Santa Margherita Alacoque
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Amorosissimo mio Gesù, pensando alla bontà del tuo Cuore, tutto pieno di pietà e di dolcezza per i peccatori, mi sento colmare di fiducia di essere da te bene accolto. Ahimè quanti peccati ho commesso! Ma ora, come Pietro e come la Maddalena, li piango e li detesto, perché sono offesa di te sommo bene. Ti prego di concedermi il tuo perdono: fa’ che io sia pronto a morire piuttosto che offenderti ancora, e viva solo per riamarti.
Padre Nostro…
Gloria al Padre… (per 5 volte)
Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.
Benedico, Gesù mio, l’umilissimo tuo Cuore, e ti ringrazio che, nel darmelo come esempio, non solo mi inciti a imitarlo, ma, a costo pure di tante tue umiliazioni, me ne additi e appiani la via. Quanto fui cattivo ed ingrato! Perdonami. Non più superbia e vanità, ma con cuore umile, voglio seguir te e ottenere pace e salute. Dammi forza e benedirò in eterno il tuo Sacro Cuore.
Padre Nostro…
Gloria al Padre… (per 5 volte)
Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.
Ammiro, Gesù mio, il pazientissimo tuo Cuore, e ti ringrazio di tanti meravigliosi esempi d’invitta sofferenza a noi lasciati. Essi mi rimproverano la mia delicatezza, insofferente d’ogni piccola pena. Ah, Gesù Caro, infondi nel mio cuore un fervido e costante amore alla croce, alla mortificazione e alla penitenza, affinché, seguendoti al Calvario, giunga con te alla gloria, alla gioia in paradiso.
Padre nostro…
Gloria al Padre… (per 5 volte)
Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.
Davanti al mansuetissimo tuo Cuore, caro Gesù io mi vergogno del mio, così diverso dal tuo. Purtroppo, a un gesto, a una parola in contrario, mi inquieto e mi lamento. Perdona i miei impulsi e dammi grazia d’imitare per l’avvenire, in qualunque contrarietà, l’inalterabile tua mansuetudine, e così godere perpetua e santa pace.
Padre nostro…
Gloria al Padre… (per 5 volte)
Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.
Si cantino lodi, o Gesù, al generosissimo tuo Cuore, vincitore della morte e dell’inferno. Io resto più che mai confuso al vedere il mio povero cuore così meschino che teme di qualunque diceria e rispetto umano; ma non sarà più così. Da te imploro la forza coraggiosa di combattere e vincere in terra, per trionfare poi lieto con te nel cielo.
Padre nostro…
Gloria al Padre… (per 5 volte)
Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più.
Volgiamoci a Maria, confidando nel materno suo Cuore, dicendole:
Per i meriti del tuo Cuore dolcissimo, impetrami, o gran Madre di Dio e Madre mia, Maria, vera e stabile devozione al Sacro Cuore di Gesù, tuo Figlio, affinché io, racchiuso in esso coi miei pensieri ed affetti, adempia tutti i miei doveri e con alacrità di cuore serva sempre, ma specialmente in questo giorno, a Gesù. (per 5 volte)
Gesù mite ed umile di cuore. Rendi il nostro cuore simile al tuo.
PREGHIAMO
Dio, Padre buono, nel Cuore di tuo Figlio celebriamo le meraviglie del tuo amore: da questa fonte inesauribile riversa su di noi l’abbondanza dei tuoi doni.
Per Cristo nostro Signore.
Amen!
PRIMI VENERDI DEL MESE
Primi venerdì e ora santa
«Prima di tutto mi riceverai nella Comunione tutte le volte che l’obbedienza te lo permetterà. Anche se te ne verranno mortificazioni e umiliazioni, che tu accetterai come pegno del mio Amore. Inoltre ti comunicherai il primo venerdì di ogni mese e, infine, tutte le notti che vanno dal giovedì al venerdì, ti farò partecipe di quella mortale tristezza che ho provato nell’orto degli ulivi.
Sarà un’amarezza che ti porterà, senza che tu possa comprenderlo, a una specie di agonia più dura della stessa morte. Per tenermi compagnia in quell’umile preghiera che allora, in mezzo alle mie angosce, presentai al Padre, ti alzerai fra le undici e mezzanotte per prostrarti con la faccia a terra, insieme a me, per un’ora.
.
E questo sia per placare la divina collera, col chiedere misericordia per i peccatori, sia per addolcire in qualche modo l’amarezza che provai per l’abbandono dei miei Apostoli, che mi obbligò a rimproverarli di non essere stati capaci di vegliare un’ora assieme a me.
Ascoltami bene, figlia mia, non credere tanto facilmente e non fidarti di qualsiasi spirito, perché Satana smania d’ingannarti. Per questo non devi far niente senza l’approvazione di coloro che ti guidano; perché, quando sei autorizzata dall’obbedienza, il demonio non ti può nuocere, non avendo nessun potere su quelli che obbediscono ».”
La terza grande rivelazione
Una volta mentre ero davanti al SS.mo Sacramento, (era un giorno dell’ottava del «Corpus Domini») ricevetti dal mio Dio grazie straordinarie del suo Amore; mi sentii spinta dal desiderio di ricambiarlo e di rendergli amore per amore. Egli mi rivolse queste parole: «Tu non puoi mostrarmi amore più grande che facendo ciò che tante volte ti ho domandato». Allora scoprendo il suo divin Cuore mi disse: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore.
In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così ».
«Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del “Corpus Domini”, sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un’ammenda d’onore per riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari.
Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».
Visione della SS. Vergine
La tenera e filiale devozione che S. Margherita Maria nutriva verso la SS. Vergine le valsero la grande consolazione di varie sue apparizioni, fra cui una molto consolante, dalla Santa così descritta in una delle sue lettere: [ … ] Quella Regina di bontà, additando il Divin Cuore, continuò rivolta alle sue Figlie: «Ecco il prezioso tesoro manifestato a voi in modo particolare, dal tenero amore del Figliuolo mio verso il vostro Istituto, che Egli considera e ama come il suo caro Beniamino, e che perciò vuole arricchire di questa eredità sopra tutti gli altri…».”
LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE
Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:
1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie
3. Li consolerò in tutte le loro pene
4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte
5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia
7. Le anime tiepide si infervoreranno
8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l’immagine del mio Cuore
10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.
12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.
La dodicesima promessa è detta “grande”, perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l’umanità.
Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall’autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.
CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.
2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.
di Costanza Cavallaro per Redazione Papaboys